BOB SALMIERI BASTARDUNA 5tet-6tet

Genere: jAZZ

In attività dal 2020

Album: 3

email: bobsalmieri@gmail.com

website: www.bobsalmieri.com


Bob Salmieri Bastarduna Quintet, è una formazione creata nel 2020, in piena pandemia. Bob ha radunato intorno a se, alle debite distanze, un gruppo nutrito di musicisti, vecchie e nuove conoscenze, per realizzare un progetto dedicato principalmente al suo nuovo libro "...e mamma faceva la danza del ventre" e al successivo in lavorazione "Sister Jump!". La musica è presto riconoscibile nelle contaminazioni mediterranee e orientali care a Bob nelle sue varie formazioni; così, affiancano gli strumenti classici del combo jazz, altri poco noti al pubblico occidentale come il Tambur e il Baglama, strumenti a corde tipici della tradizione musicale turca. Diversi ospiti hanno partecipato alla stesura dei nuovi brani, infatti Cultural Bridge ha deciso di pubblicare un singolo al mese prima del rilascio nel 2023. Nello stesso anno viene rilasciata una versione rimasterizzata del primo album.

Discografia

 

Remastered version 2023

Ma sister jumps through fire - Album 2023 Cultural Bridge

... and mama was a belly dancer - Album 2021 Cultural Bridge


Singoli


Recensioni


This new, recently released album By Bob Salmieri Bastarduna Quintet is somewhat of a soundtrack to a book written earlier by Bob himself which tells the life story of Rocco who's life circumstances leads him to discover the world of Jazz music. This album as the previous one "...and mama was a belly dancer", can stand on their own but the story does give the listener a sense of place, the geographical location where the story unfolds. The sound of the group may be considered "Retro Jazz" which may give an indication to the group direction. The sound is beautifully laid back and again for me the closeness to the Mediterranean speaks wonders. It's this positive sound that leaves a smile on your face. The groups' sound is very tight with enough room for all the musicians to explore their instruments but also the knowledge and the magic of working together has one. The Double Bass and Drums keep everything moving steadily and both brass player, Bob on the Tenor Sax and Giancarlo on Trumpet & Flugelhorn create beautiful exchanges that lift the music to high level of sophistication. Maybe you can call it "old school" Jazz, but to my ears it shines like a bright star!

Gil Medovoy - di Timnatal Music (Portage Bay East, Davis, CA.)

I dischi di Bob Salmieri hanno il fascino dei romanzi d’appendice, c’è sempre un sequel: una storia si chiude ed un’altra se ne apre, per la serie «riusciranno i nostri eroi…» Il gusto per la narrazione romanzesca del sassofonista siciliano viaggia di pari passo con lo sviluppo tematico dei suoi album che si ripetono con una precisa cadenza temporale ed in cui il costrutto melodico-armonico sembra descrivere le avventure e le scorribande di personaggi fantastici, mitici, epici, leggendari che albergano nella fervida fantasia dell’autore.
Il nuovo album segue le vicende già raccontate nel precedente album, e d è il perfetto follow-up di «…And Mama Was A Belly Dancer» e del libro omonimo, uscito in Italia nel 2021, in cui Salmieri dapprima nel racconto sonoro, e successivamente in quello letterario, aveva condotto il fruitore in dedalo di storie fumettistiche ammantate di magia e collocate in contesto circense fatto mostruosità umane e di abili manipolatori. Il plot narrativo su cui si dipana la trama sonora può essere così sintetizzato: Rocco, il piccolo protagonista di questa storia è ormai adolescente, ha perso improvvisamente il padre (il cinese) e di sua madre (Nina) non si sa più nulla dal giorno dell’incursione della buoncostume al Tabarin Olimpo, dove lavorava come ballerina e danzatrice del ventre, in coppia con Mahamud il fachiro. Per fortuna la sua sorellastra viene in suo soccorso e lo porta con sé al Circo dove lavora esibendosi in uno numero molto pericoloso, in cui si lancia da un alto trampolino in una vasca infuocata. Nuove prospettive si aprono per Rocco. Siamo negli anni ’70 e molte cose stanno cambiando. La musica entra prepotentemente nella vita del protagonista che inizia a suonare il sax, ricordando Mario, il vecchio sassofonista conosciuto al Tabarin Olimpo e che per primo lo ha introdotto al jazz.
Per chi conosce bene il sassofonista Bob Salmieri sa che in tutto questo c’è molto di autobiografico, quanto meno estratti della sua vita e della sua esperienza di uomo, di moderno cantastorie e di musicista vengono trasfigurati, adattati ed inseriti in una cornice fiabesca che riflette anche il mood e l’andamento delle sue composizioni. Il costrutto sonoro di Bob Salmieri anche nel caso di questa nuova opera nasce da un jazz diluito da essenze mediterranee, attraverso una ricerca di suggestioni provenienti da culture millenarie che sovente guardano verso Oriente e il Sud del Mondo, con la Sicilia sempre sullo sfondo come musa ispiratrice, terra di miti, di artisti, punto di confluenza di popoli e crogiolo di razze. Salmieri al sax tenore è accompagnato da Giancarlo Romani tromba e flicorno, Danilo Gambardella al pianoforte, Maurizio Perrone al contrabbasso e Massimiliano De Lucia alla batteria, che insieme costituiscono il cosiddetto Bastarduna Quintet, nome mutuato da un particolare e gustoso tipo di fico d’india tardivo, tipico della Sicilia.
L’album, dal titolo teatral-cinematografico, «Ma Sister Jumps Through Fire /A Jazz Drama» si sostanzia come un concept imperniato su nove componimenti che vengono squadernati come i capitoli di un racconto. Il mood complessivo dell’album è alquanto esplorativo ed itinerante come la colonna sonora di un film. L’iniziale «Sister Jump» compare sotto le sembianze di un mid-range magnificato da una melodia ampia e spaziosa lanciata dal sax di Salmieri e da Romani, mentre il piano di Gambardella scava nei meandri più profondi e lirici del costrutto sonoro sostenuto da una retroguardia ritmica sinergica e compiacente. «Lola L’Ammazzasette» si snoda seguendo un flusso vagamente fusion, attraverso un gioco pianistico ricco di spunti soulful e funkified, implementati dai fiati che disegnano scenari metropolitani e notturni. «Nina The Dressmaker» è una ballata dalle tinte brunite e crepuscolari, caratterizzata da una malinconica melodia dai tratti somatici mediterranei. «Old Man With Sax» si sostanzia come uno dei momenti più struggenti dell’album, alimentato dal forte pathos del tenore di Salmieri, che affonda in un crogiolo di ricordi insanguati di blues. «My Beautiful Nun» è una breve progressione pianistica che si insinua nel plot narrativo come un flashback filmico dalle immagini volutamente tenui e sfuocate. «Tabarin Olimpo», sviluppa un’avvincente atmosfera retrò, magnificata dal dualismo sax/tromba e dal sinergico apporto dei fiati, mentre il piano s’inabissa in una progressione quasi ellingtoniana, ottimo il lavoro di contrabbasso (Perrone) e batteria (De Lucia) che garantiscono un groove leggiadro e mai debordante.
«Cerimony For The Chinese» crea un’atmosfera fiabesca che ricorda, a livello di mood, «My Favourite Things» di Coltrane. La melodia è penetrante e serpentina, mentre il piano accarezza gli accordi al fine di agevolare il sax che diventa l’io-narrante; ottimo l’assolo di Danilo Gambardella, con uno zampillo alla McCoyTyner, prima d’introdurre il flicorno di Romani. «Mahmud Le Fakir», porta con sé una lontana eco d’Oriente, una melodia intrigante e velata di mistero trascinata attraverso una accidentata e petrosa turkish way, ma anche un locale di Tangeri, uno scorcio alla Corto Maltese, gremito di donne procaci e di avventurieri di ogni risma. La conclusiva «Where Are You Mama» è un’elegia soulful traboccante di passione, dove il sax di Salmieri con frasi breve ed interrotte simili ad un pianto singhiozzante sembra descrivere la disperazione del protagonista, Rocco, alla ricerca della genitrice scomparsa, mentre la tromba ed il piano in sequenza e poi ancora il sax, cupo e meditabondo, ne accrescono il pathos. «Ma Sister Jumps Through Fire /A Jazz Drama» conferma tutto il talento compositivo ed esecutivo di Salmieri e del Bastarduna Quintet, retaggio di un polimorfico immaginario sonoro che riesce a rilegare saldamente altri capitoli di una storia infinità. Una nota di merito va alla cover-art del disco creata da Stefania Fabrizi. Il dipinto richiama idealmente una locandina circense del secolo scorso. L’avventura continua, e presto andrà in stampa anche il nuovo libro.

Francesco Cataldo Verrina - Doppio Jazz


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